martedì 28 giugno 2011

Bellissime parole...

Benvenuto Sofia invia una risposta alla nota del Patto per Bagnara Se il buongiorno si vede dal mattino

Bellissime parole:  “concordata con le altre opposizioni….. dialogo tra le istituzioni, le parti sociali…. Società civile…… “NESSUNO ESCLUSO”… scelte responsabili…. Interesse della collettività…..
Intanto nell’ultimo consiglio comunale vi siete votati tra di voi i componenti di minoranza delle commissioni escludendo il rappresentante della lista Energia Pulita – Sinistra per Bagnara, in spregio alle norme e soprattutto al concetto di democrazia.
E la motivazione qual è stata?: “Voi avete preso 500 voti quindi non contate un cazzo”. Quindi, prima di contestare la regola che secondo voi attuerebbe la maggioranza: “ho vinto, faccio quello che voglio”, rivedete con umiltà la vostra concezione del vivere civile e della democrazia.
Cordialità, Benvenuto Sofia – cittadino

sabato 25 giugno 2011

Sugli spazi pubblici decidiamo insieme

Ninì Gramuglia e Sinistra Ecologia e Libertà sollevano tre questioni politiche e civiche. Presentano due interrogazioni al sindaco, sulla questione dell'occupazione di spazi pubblici e sul funzionamento del poliambulatorio ASP, e tornano su quella che ritengono l'illegittima convocazione delle commissioni comunali, inviando, questa volta indirizzato al presidente del Consiglio Comunale, un secondo ricorso.
La questione dell'occupazione (spesso selvaggia) delle aree e degli spazi pubblici a Bagnara è tornata in auge dopo la concessione all'Hotel Vittoria di parte di piazza Marconi. La scelta è contestata da parte di cittadini e dal gruppo consiliare del Patto per Bagnara.
Quasi ogni estate su questa vecchia storia delle concessioni degli spazi è polemica, sempre comunque tassativamente strisciante, com'è d'uso tra di noi. Quest'anno la diffusione del mezzo tecnologico l'ha portata invece addirittura sulle pagine di facebook. Meglio! Fatto sta però che continua a rappresentare una piaga che ammorba il corpo ferito di questa cittadina. In un posto normale si considererebbero tutti gli aspetti (vocazione e strategie turistiche, necessità commerciali, legittimità, fruibilità degli spazi, vivibilità, decoro urbano) nell'elaborazione di scelte che devono essere generali e definitive e non occasionali. E a queste scelte i cittadini (in un posto normale, ma anche qui, sapete) hanno il diritto-dovere di partecipare e non delegare (per poi lamentarsene). Avremmo per questo anche gli strumenti a disposizione. Il  referendum civico, ad esempio.

venerdì 17 giugno 2011

Cuori e menti nuove

Seguo per interesse professionale oltre che umano la discussione suscitata da questa lettera scritta da una donna di Reggio, che denuncia quanto accaduto al proprio figlioletto agli Ospedali Riuniti della Città. Oggi su Strill.it leggo la risposta, umana e garbata, del dott. Doldo, noto medico di quella importante struttura sanitaria.
Chi non ha avuto purtroppo occasione di sperimentare senso di smarrimento e di rabbia ritrovandosi suo malgrado a contatto con le realtà della nostra sanità? Grande e comprensibile è la tentazione di fuggire altrove appena sfiorati dalla necessità di cura.
La civiltà di un popolo si misura dalle cure che sono rivolte ai bambini scrive il dott. Doldo a conclusione della sua lettera. Aggiungerei che il popolo civile dovrebbe considerare l'ospedale il luogo più sacro della Comunità (e ho avuto modo di verificarlo, all'estero in particolare), ancor più forse di chiese e cimiteri. Da noi è invece spesso ridotto a girone dantesco, con venditori profittatori e questuanti d'ogni tipo. Prima ancora che riforme e discipline codificate ci servirebbero cuori e menti nuove.

PS: Leggo ora quest'altra lettera, sempre su Strill.it, che a me pare rimarchi quella necessità di nuovi cuori e menti di cui ho scritto.

lunedì 13 giugno 2011

Che sarà di noi

La mia idea della partecipazione al referendum è che mentre, a sinistra come a destra, al Centro-Nord si partecipa (i temi scottano, comunque, e la gente ne è comunque coinvolta), qui invece non frega a nessuno. Come spiegare altrimenti questi dati (che poi ci ritroviamo simili per ogni elezione e referendum)?
Dico allora che se qui al Sud c'è qualche problema è pure perchè la gente di democrazia e partecipazione non ne mangia. Dura immaginarci un futuro, così.

giovedì 9 giugno 2011

La Calabria che non è

Torno sullo spot coi Bronzi. Se ne sta scrivendo tanto. E tra le tante cose lette, condivido questo passaggio letto qui.
...A infastidire, piuttosto, è l'idea di una Calabria "smart" che vuole promuoversi. E che "smart" non è: non si ridicolizza nulla - come paventato da Callipo - né trattasi di svolta epocale nella capacità comunicativa della regione: semplicemente, un'idea pensata e resa male, che vende - così come qualsiasi altro spot promozionale, così com'è nella natura della pubblicità - qualcosa che in realtà non si è in grado di offrire, o offrire completamente: la possibilità di scoprire le diverse "calabrie" in uno scroll, abitarle e farle proprie, a portata di logiche spazio-tempo ("Pari montagna e dispari mare"), malgrado gli imbarazzanti - questo, non le "pudenda" (cit.) dei "testimonial" - ritardi infrastrutturali. Tante calabrie, caldeggiate da un duo di "tamarri" (cit.) bronzei attorno ai quali - vi prego - non si può ridurre l'intero turismo calabrese. Stanca.

mercoledì 8 giugno 2011

Lo spot al turismo

Ho segnalato un brusco commento di Pippo Callipo allo spot della Regione. Questioni di gusto, può essere.
Mi sorprende però che la campagna pubblicitaria parta ai primi giugno. Non vi pare intempestiva?

PS. Ho letto adesso anche l'articolo di Gian Antonio Stella (vedrai che polemiche, ora) sul Corriere. La cosa si fa seria.