venerdì 31 dicembre 2010

Come vuole Dio

E' il mio augurio per l'anno che verrà. Spero semplicemente si realizzi parte di ciò che vorrei per questa Comunità. Anche se, in verità, credo poco che qualcosa possa cambiare. Forse, se iniziasse intanto a cambiare il nostro approccio alle cose, potremmo iniziare ad invertire la marcia.

mercoledì 29 dicembre 2010

Sono interista, ma tengo alla Juve

Cito (anch'io) Chaplin. La vita è una tragedia in primo piano, ma una commedia in campo lungo (l'ho ascoltata appena ieri).
Ci sarebbe da ridere, se il momento non fosse drammatico. Perchè a leggere delle cose in rete ci si accorge dei (comici) salti mortali di taluni per convincersi d'esser presenti, di contare qualcosa.

martedì 28 dicembre 2010

Causa ed effetto

Da Matteo Cacciola ricevo e pubblico

Carissimi, leggo con profonda curiosità l'ultimo comunicato del Consiglio Direttivo del Partito Democratico, di cui, devo ammetterlo, formalmente anch'io faccio ancora parte, e come me almeno altre venti persone. Solo che ultimamente sono stato fisicamente lontano da Bagnara, e quindi mi limito soltanto a delle semplici riflessioni da cittadino.
Vorrei subito fare una piccola digressione: la capacità umana di effettuare collegamenti causa-effetto è distintiva nei confronti degli animali. Da questa base, alcuni principi filosofici affermano che, nei comportamenti umani, c'è sempre un perchè, un "effetto" che si vuol ottenere da una "causa" (l'atto comportamentale) scatenante. Alla digressione aggiungo che Polibio distingueva fra "Aitia", la causa vera e profonda, "Archè", la scintilla ovvero la causa prossima, e la "Profasis, il pretesto ovvero la causa apparente.
Leggendo, e considerando la digressione di cui sopra, mi sono chiesto il perchè del comunicato. Ma facciamo un po' d'ordine.
Fatto numero uno: il comunicato stampa chiede le dimissioni dell'attuale amministrazione comunale sulla base dello smascheramento, operato dai recenti avvenimenti di cronaca giudiziaria, dei fondamenti che reggevano il "modello Bagnara", di cui l'attuale maggioranza si è sempre mostrata fiera continuatrice. Fatto numero due: alcuni elementi, eletti nel 2001 prima e nel 2006 poi nella lista del dott. Santi Zappalà e che nelle fila della sua amministrazione hanno ricoperto incarichi di notevole importanza, hanno nell'ultimo anno (a voler essere buoni) preso via via le distanze dalle azioni amministrative, uscendo qualche mese fa formalmente dalla maggioranza e riunendosi nella compagine "Bagnara nel cuore". In questo fatto, c'è però da dare atto che fanno parte di "Bagnara nel cuore" persone non direttamente coinvolte nell'amministrazione comunale e che in tempi non sospetti hanno iniziato a contrapporsi all'azione dell'amministrazione stessa, sorbendosi anche delle conseguenze indimidatorie.
Fatto numero tre: alcune settimane fa, il locale circolo del Partito Democratico, il PdCI nel suo esponente Sciglitano e "Bagnara nel cuore" medesima sottoscrivono quello che hanno chiamato "Patto per Bagnara".
Dati i fatti, quindi, e letto il comunicato, mi sono, ripeto, chiesto il perchè del medesimo (perchè spero un perchè ci sia), nel senso dell'Aitia che ha generato il comunicato, in quanto sia l'Archè che la Profasis sono evidenti. C'è da ammettere che negli ultimi tempi sono stato lontano dalle faccende del nostro Comune, e forse mi sono perso qualche puntata... forse sarà la mia "giovane età" (ho 32 anni, nel Regno Unito alla mia età si diventa Ministro degli Esteri, ndr) che in tanti mi ricordano, quasi fosse un elemento distintivo dell'incapacità di intendere e volere...
Date tutte queste "attenuanti", secondo il mio "giovane e modesto parere", tertiur non datur:
1) o il comunicato ha lo scopo di far risaltare, presso base e simpatizzanti, quell'anno di cui al "Fatto numero due" (ma allora perchè non è stato esplicitato? forse per non rendere troppo palese l'Aitia e minimizzare l'attenzione sulla Profasis?)
2) oppure il comunicato ha lo scopo di gettare le basi per un distacco rispetto a quanto indicato nel "Fatto numero tre".
Queste mie, ripeto, sono semplici riflessioni da cittadino. Qualcuno potrà dire che, di fronte a tutti questi fatti, l'unico "fatto" potrei essere io. In tal caso, mi permetto di anticipare che, chi volesse buttare la cosa in bagarre personale, può anche cogliere l'occasione di starsene zitto.
Cordiali saluti
Matteo

lunedì 27 dicembre 2010

Al volo

Da Giovanni Golotta ricevo e pubblico

Mi dispace solo che io non sono D'Alema e Ninì Gramuglia non è Sallusti.

Le cose strane della vita

La cosa che trovo strana, paradossale, è che a farsi sentire, a manifestare pubblicamente un pensiero sulla brutta vicenda di Santi Zappalà siano in questi giorni i suoi non-sostenitori. Che in taluni casi giungono anche a litigarci, o quasi. 
Mi sarei aspettato di leggere almeno una parola d'affetto invece da chi in questi anni da Santino ha avuto tanto e a lui dovrebbe qualcosa. Ma la gratitudine, si sa, non è di questo mondo. L'opportunismo si.

Avevo messo in conto

Da Ninì Gramuglia ricevo e pubblico

Avevo messo in conto che il mio “sereno Natale” rivolto a Santino Zappalà avrebbe sortito qualche reazione rancorosa.
Ed eccola arrivata: contorta, cattiva, banalmente intellettualoide.
Quello che penso, dico e scrivo.
Forse sbaglio, ma non scappo.
Quando molti lo adulavano e altri tacevano, io contrastavo apertamente il suo modo di amministrare.
Per cui non accetto predicozzi da chi va in letargo quinquennale e tenta ad ogni risveglio di apparire verginello, confidando nella memoria debole dei più.
Ninì Gramuglia

Io ti amo ma ti lascio qui a "Gambara"

Da Giovanni Golotta ricevo e pubblico

Quando si incrociano vicende umane obbiettivamente "difficili", la tentazione di formulare un giudizio per offrire di se l'immagine adamantina e magnanima dell’Uomo super partes, lontano per costume e mentalità dalle passioni e vicina al poverello di Assisi è difficile da sfuggire.
Vuoi per natura, vuoi perché per taluni è sempre incomprimibile l'approccio dal coté come dire, deamicisiano delle vicende - di ogni vicenda - vuoi, infine, perché è difficile e soprattutto mal vista la pratica dell'arte di declinare, in ogni circostanza, la modalità caustica, cinica e tuttavia genuina di dare testimonianza alla verità alla maniera di Barney Panofsky.
Certuni cercano di fare stare insieme le cose (approccio deamicisiano e testimonianza della verità), credendo possibile ciò che possibile non è.
Ne vengono fuori prese di posizione da manicomio come quelle del tipo che si scambiano i fidanzati in procinto di lasciarsi: ti amo ma ti detesto; io ti amo, ma come cantava Vinicio Capossela, ti lascio qui a Gambara (voleva dire Gambarie perché cantava appunto a Gambarie); sei più dannoso della plasmopara viticola in un vigneto, ma ciò non mi impedisce di augurarti buon lavoro!
Di fronte a queste, che non fossero il preoccupante manifestarsi di una personalità bipolare, sarebbero anche delle gustose battute alla Paolo Rossi, quando fatte verso politici da politici in sempre provvisorio odore di santità sorge spontanea una domanda: chi le dice 'ste cose, sbagliava prima, quando s’era messo di traverso trascurando la dimensione umana dell'avversario-nemico, o sbaglia ora che coglie quel lato buono che prima s'era lasciato sfuggire e così facendo spalanca le porte, al sospetto che anche lui, all’epoca, avrebbe voluto tanto correre in aiuto del vincitore, solo che ( ahilui!) si trovava da un'altra parte?
Buone feste e un abbraccio affettuoso.

sabato 25 dicembre 2010

Io

Da Ninì Gramuglia ricevo e pubblico

Io, che tante battaglie ho fatto in Consiglio comunale contro il Sindaco Zappalà.
Io, che tanti scontri, anche aspri, ho avuto in Consiglio Comunale con il Sindaco Zappalà.
Io, che sono stato schernito, deriso e trattato con disprezzo in Consiglio Comunale (e fuori) dai sodali del Sindaco Zappalà.
Io, Ninì Gramuglia, auguro a Santino Zappalà un sereno Natale.

venerdì 24 dicembre 2010

A un centimetro dal baratro

Da Claudio Careri ricevo e pubblico

C'è stato un tempo non lontano in cui avanzare una timida critica alla gestione della cosa pubblica, da parte del gruppo di potere che ha in mano il paese da quasi dieci anni equivaleva a porsi in maniera disfattista come nemico pubblico. Erano gli anni dei plebisciti bulgari (82% di voti alle comunali e 3500 preferenze per il consiglio provinciale del 2006 con il CCD per l'ex sindaco), passaggio preliminare rispetto all'elezione boom allo scranno della Regione Calabria con 11075 preferenze. Il massimo dello splendore. Nulla lasciava presagire una parabola discendente così immediata. Chi sollevava dei rilievi veniva accusato di lesa maestà, additato al pubblico ludibrio, voleva infangare un'azione volta esclusivamente alla promozione del "bene comune". Ebbene, l'arresto del consigliere regionale Santi Zappalà certifica, soprattutto  a livello mediatico, la sublimazione del collasso del modello Bagnara. Nelle conclusioni in calce alle 56 pagine dell'ordinanza, si legge testualmente: "Zappalà non rappresentava un normale candidato che si limitava a chiedere l'appoggio dell'organizzazione criminale per favorire la sua elezione; piuttosto sembra plausibile allo stato ritenere che si tratti di un personaggio abitualmente aduso a trattare con ambienti malavitosi". L'ombra del voto di scambio e del concorso esterno al clan Pelle è inquietante, anche perché come dice il procuratore Pignatone, non è possibile che nella Provincia di Reggio ci sia qualcuno che non riconosca la portata criminale rappresentata dal sodalizio criminale, riconducibile alla cosca sanlucota. 
La vicenda giudiziaria farà il suo corso, si sente dire da più parti. Va sospeso chiaramente ogni considerazione di merito, aspettando gli sviluppi della stessa. Fatte decantare le emozioni sul piano umano, però, alcune incalzanti considerazioni di carattere politico sono d'obbligo. 
1) In nome del nuovo corso (?) il governatore Peppe Scopelliti è stato inequivocabile, sconfessando pubblicamente l'operato di chi chiede voti alla 'ndrangheta. L'onorevole Angela Napoli chiede lo scioglimento del consiglio regionale. Su che piano si pongono le aggregazioni partitiche locali?
2) E' assordante il silenzio di tutti i partiti politici (così solleciti a offrire sponda alla magistratura in altre circostanze più lievi) e dei sodali dell'uomo politico tratto in arresto, che cautamente sembrano scaricare il problema all'insegna del motto "calati iuncu ca la china passa" o derubricare alla sfera privata il grumo delle accuse. 
3) A questo proposito sarebbe opportuno capire se c'è vita nel Partito Democratico, aggregazione ancora troppo intenta a tracciare strategie a perdere, per rendersi conto del proprio scollamento dalla realtà effettuale. 
4) La miriade di associazioni che insistono sul territorio non hanno proprio nulla da dire? Alla fine della fiera nessuno ci verrà a chiedere quanto siamo stati credenti, ma credibili. 
5) Un altro lascito gravoso è la situazione contabile dell'ente comunale, di cui si disconosce la reale entità. Si  può dire, a scanso di equivoci, che non c'è uno stato di dissesto finanziario?
6) Chi si candida ad amministrare può escludere aprioristicamente che in futuro farà a meno del consenso della criminalità organizzata o scenderà a compromessi per ottenere sostegno in termini di voti, superato il clamore del momento? 
Il passaggio successivo, nell'imminenza di una tornata elettorale così incerta, non può prescindere dall'impegno in politica di chi giustamente oggi non ci sta a identificarsi nel sistema nel suo complesso, della cosiddetta società civile, che osserva voyeuristicamente il corso degli avvenimenti, filosofando onanisticamente sul sesso degli angeli, di giovani professionisti e laureati che si impegnino laddove gli amministratori delle generazioni passate, senza connotazioni di carattere politico, hanno clamorosamente fallito. Chi sfoga oggi il proprio furore iconoclasta e rivendica il ripristino delle normalità democratica ha davanti questa sfida e si trova a un bivio, a un passo dall'abisso. Se non ora, quando? La storia non assolverà nessuno. 

giovedì 23 dicembre 2010

Levate il disturbo

Da Giovanni Golotta ricevo e pubblico

Condivido con tanti altri amici la tristezza che lascia l'immagine di un uomo che salendo, scortato dai Carabinieri, su una volante lascia la propria abitazione da uomo libero per raggiungere un reclusorio ed esservi ristretto; non si sa per quanto.
Il pensiero corre subito alla famiglia; alla moglie ai figli alla ferita non rimarginabile che questa vicenda apre nel loro animo, costringendoli, inoltre, ad una sofferenza inesprimibile, ad una solidarietà impotente.
Alla tristezza si somma l'imbarazzo per le accuse gravissime ed infamanti che lo hanno condotto in carcere; un imbarazzo che rimbalza su tutti noi cittadini di Bagnara che quest'uomo abbiamo avuto sindaco per circa una decina d'anni; indipendentemente dal fatto se l'abbiamo o non l'abbiamo votato; se gli siamo stati politicamente vicini o lo abbiamo avversato; se abbiamo condiviso i suoi metodi di gestione della cosa pubblica o li abbiamo criticati mettendone in evidenza, specie negli ultimi anni del suo mandato, l'avvitamento velleitario e cesarista e la sempre più crescente e ricercata distanza dal popolo e dalle sue esigenze.
Detto questo, vorrei tanto che qualcuno di quei signori che ancor oggi amministra, diciamo così, la città e che nei momenti del successo alla sobrietà ha preferito l'invettiva guascona ed irridente per l'avversario battuto, declinando un'enfasi untuosamente esagerata e vilmente servile per Santi vincitore, non cerchi adesso, affannoso ed affannato per il traumatico venir meno di quel sostegno che l'aveva ubriacato di scostumata tracotanza, un nuovo simbolo da lappare ed al riparo del quale assicurarsi un non disinteressato il "galleggiamento" nel mare della politica cittadina.
Mi auguro infatti che non si lasci sfuggire quest'occasione per riscoprire le gioie che la vita ci riserva tra le mura domestiche e delle quali s'è privato a lungo, di certo inutilmente per la collettività, per dedicarsi, a modo suo ça va sans dire, alle "cure della cosa pubblica".
Ci dia retta, non abbia paura di apparire egoista, riservi d'ora innanzi tutto se stesso ai suoi familiari e, non avendo nulla da dire e meno ancora da fare, tolga il disturbo levandosi dai coglioni.
Senza ripensamenti; se lo desidera, con qualche rimpianto.
Ma di corsa.

martedì 21 dicembre 2010

Giudizi

Ho ricevuto non pochi messaggi privati in queste ore. E qualche obiezione.
Ok, vanno bene ora tutte le considerazioni su quanto è accaduto. Sia a livello generale - e intendo politiche, sociali e di (mal)costume - sia sulle prevedibili ricadute qui a Bagnara. Fermo restando il sacro corso della giustizia, valuti la gente le cose, allora. E dopo decida la gente se sia giunto il momento di cambiare nella gestione di questa cittadina ma, ancor prima, nel modo di fare politica, e anche di approcciarsi alle cose della politica. Ma, se è possibile, lo si faccia alla luce del sole, prendendo posizione. Non, com'è costume, omaggiando il potente di turno e poi gongolando alla sua caduta.
Io non ho supportato Santino Zappalà, in passato. E, credendo ipocrita tacerne stamane sul mio sito\blog, ho scritto "nessun giudizio adesso" intendendo esternare a caldo un sentimento di vicinanza in una dolorosa vicenda personale e familiare.

Cronaca

Impossibile far finta di nulla. Le notizie che riguardano Santi Zappalà hanno scosso tutti. Nessun giudizio adesso, ma solo l'augurio di cuore che tutto si risolva per il meglio.

mercoledì 15 dicembre 2010

Sconcerto

L'impressione diffusa è che qui oggi l'acqua sia carica di ipoclorito. Eccesso di ...cautela o è scappata la mano a qualcuno?

martedì 14 dicembre 2010

C'è un problema smaltimento rifiuti


Avevamo appena scritto insieme a Tito Puntillo della possibile esistenza di un problema di smaltimento dei rifiuti cittadini.
Prendiamo adesso atto, leggendo quello che tempestivamente scrive Costaviolaonline, che il problema c'è ed è piuttosto allarmante.
Vi si legge che il Comune si è attrezzato per fronteggiare l’emergenza e garantire nei limiti del possibile la pulizia del paese. E che si sta concertando un nuovo piano per la gestione della nettezza urbana che sarà accompagnato da una campagna informativa rivolta alla cittadinanza passando dalle famiglie e dalla scuola.
Bene!

T.P. aggiunge che va però ricordato che questa Amministrazione avrà si e no cinque mesi di tempo per non solo affrontare, ma anche risolvere il problema e per due motivi:
PRIMO: Comincerà a fare caldo. La nostra Cittadina soffre già di irrisolti problemi legati all'ineguatezza delle fogne, invase da animali immondi e esalanti disgustevoli puzze. Se ci fosse un'emergenza rifiuti, si rischierà la salute pubblica oltre la fuga dalla località turistica (?!) di noi tutti emigrati e gli sparuti visitatori, credo con la felicità dei De Forte & C. ma anche delle bottegucce di alimentari, le lavanderie, i giardinari, ecc.
SECONDO: In Luglio e Agosto le popolazioni di: Lametino, Rosarno, Gioia Tauro, Palmi, Cittanova, Taurianova, Oppido Mamertina, Santa Eufemia e Sinopoli, Bagnara, Scilla (forse basta così) TRIPLICHERANNO il numero dei residenti e quindi triplicherà anche il fabbisogno di scaricare rifiuti. Ce la faremo? Questi tutti i dubbi e quindi le domande a cui vorremmo che gli amministratori rispondano.
E' una cosa seria e forse conviene che s'interessi la Regione a questo problema, visto che coinvolge più Province (diciamo tre?) e quelle che hanno nel loro territorio le discariche, non è detto che ci facciano sempre il favore. Ma vi pare logico e possibile che una Cittadina come Bagnara, oltre a quelle a noi vicine, debba scaricare nientemeno a Rossano? Ogni giorno? E quanto potrà durare?
E stiamo attenti: potrebbe verificarsi che qualcuno che non vorrà stare al gioco decida di eliminare la propria spazzatura in qualche discarichetta abusiva, con tutte le nocive conseguenze del caso.
Ogni tanto, se riuscissimo davvero a prevenire, non sarebbe male.
E non sarebbe male se i Bagnaresi, una volta tanto, scendessero dal piedistallo e verificassero se sanno ancora o no essere dei veri "cittadini".

Ne vorremmo parlare nella sezione discussioni della pagina di Facebook di Bagnara, ragioni e opinioni.

lunedì 13 dicembre 2010

I nostri rifiuti

Ad esser sincero, non sono l'unico ad aver avuto la percezione - avvertita da qualche settimana - di rallentamenti nella raccolta dei rifiuti urbani. Vuoi anche per le recenti notizie di stampa, ma ho iniziato anch'io a sospettare che possa esserci qualche difficoltà a smaltire la nostra spazzatura.
Segnalo così la nota di Tito Puntillo sulla questione. Si pone lo stesso interrogativo e io me ne servo, col suo consenso, per rilanciare la cosa. Che stavolta qualcuno ci dia una risposta (speriamo rassicurante)?

Ecco la nota di T.P.
Venerdi scorso posi una domanda agli Amici, riferita allo stato della Nettezza Urbana a Bagnara; una discussione che scaturì di riflesso dal problema dell'acqua (infelice) e delle fognature (problema sul quale, ovviamente brilla di luce propria l'ignavia dei "Bagnaresi"), oltre alle due discariche che si vedono da "U Munti" sul fronte di Ceramida. La domanda era: «Ma adesso, la spazzatura di Bagnara dove viene in genere sdivacata»?
Domanda verso la quale si sono riscontrate le risposte che in calce riproduco.
Offro l'intero pacchetto del problema spazzatura di Bagnara, ai locali Raggruppamenti che si apprestano a candidarsi alle elezioni, pregandoli di dare risposta agli elettori se intenderanno inserire nel loro programma di gestione amministrativa del Municipio questo argomento e come intenderanno risolverlo PRIMA che si accenda una brutta crisi igienica.
Ma apparirei infantile se ritenessi di potermi affidare solo alla parte politico-amministrativa del mio Paese e quindi con maggiore fiducia mi rivolgo ai locali mezzi di comunicazione, incitandoli ancora una volta a interpretare i desideri dell'opinione pubblica, frequentemente terrorizzata nello esporsi direttamente verso i Potenti, o più semplicemente addormentata e indifesa, inabituata com'è a esercitare in prima persona il diritto di decidere (e se mi permettete, di esistere).
Primo riscontro: Non ho informazioni esaurienti. So per certo che comunque al momento non c'è una discarica gestita da un qualche consorzio di cui Bagnara faccia parte. La discarica di riferimento credo che al momento sia quella di Gioia Tauro che è specficatamente indirizzata a servire un cosorzio di 18 comuni della piana di Gioia Tauro e che da attualmente (ma fino a quando?) ospitalità ai rifiuti di altri comuni come Bagnara.La situazione comunque è in continua evoluzione perchè periodicamente nella piana da più parti emerge la volontà di escludere i comuni estranei alla piana dalla possiiltà di utilizzo. Una soluzione a medio e lungo termine non risulta che sia perseguita. Un accenno di raccolta differenziata è in atto ma ho l'impressione che, malgrado una certa collaborazione dei cittadini, serva semplicemente come fatto apparente per ottenere qualche contributo regionale o statale non risultando, nel territorio, la presenza di impianti completi per lo smaltimento dei rifiuti.
Secondo riscontro: Nelle ultime settimane la chiusura della discarica di Pianopoli ha messo in crisi il vibonese e il lametino. Riceve tutto (ma fino a quando?) la discarica di Gioia Tauro. Questo evento genera ritardi e intasamenti per cui la raccolta ha luogo una volta ogni 2,3 giorni. Questo è lo stato dell'arte al momento.

Ditelo prima

Mi è stato segnalato che sabato e domenica scorsi, tra le 11 e le 14, la statale 18, tra Bagnara e Scilla, è stata chiusa al traffico per improvvisi lavori ad un costone nei pressi di Favazzina. 
Si comprendono naturalmente le esigenze dell'Anas (ma, Dio Santo, li finiranno prima o poi questi lavori?!), ma è necessario che chi decide si faccia pure carico dei problemi e dei disagi dei cittadini, almeno avvertendoli per tempo.

martedì 7 dicembre 2010

Chiedo scusa a don Sarino Pietropaolo

Da Tito Puntillo ricevo e pubblico

Amici carissimi,
sento il bisogno di rivolgere pubblicamente le mie sentite scuse a Don Sarino, oggetto di giudizi da parte mia non sempre positivi.
Buona parte della mia posizione, come spesso ho inteso rimarcare, dipendeva dalla voglia di maggiore spiritualità, di recupero di una religiosità che in Bagnara va scemando, sempre più a favore dei piaceri del mondo e la casualità della vita. Ho valutato non sufficiente l’opera di Don Sarino senza invece correttamente coniugarne la sua opera con una realtà locale disastrosa dal punto di vista morale e spirituale.
E non posso e non devo passare sottobanco o fare finta di non conoscere, l’opera di sostegno morale che egli ha profuso e continua a non fare mancare, a chi ha bisogno di sostegno e conforto.
E soprattutto da questo punto di vista, lo ringrazio con tutto il cuore per come ha saputo sostenere e aiutare un meraviglioso ragazzo, dal cuore generoso, indifeso, un buono fino in fondo e quindi incapace di usare violenza a chicchessia e di tenere testa al Male che alberga a Bagnara.
Tito Puntillo

venerdì 3 dicembre 2010

Musella. 4. E ultimo (forse)

Mi è stata proposta l'idea di organizzare una tavola rotonda che potesse meglio fare luce sull'uomo Gennaro Musella, sulla sua vicenda processuale, sulla memoria ma avesse anche una proiezione anche sulla situazione attuale del paese, su cui francamente si ragiona poco in giro. Sono piuttosto perplesso in proposito, si rischierebbe di fare un buco nell'acqua. Il mio invito a scrivere su quell'epoca della nostra storia è stato accolto dai ...soliti (Tito, Adone e Claudio). Comunque ho creduto giusto dirlo.

giovedì 2 dicembre 2010

Musella. 3. Considerazioni sospese tra passato e presente

Da Claudio Careri ricevo e pubblico
L'instancabile vizio della memoria di Tito è un esercizio di grande valore sociale e civile. Serve a ricordare ai più giovani una pagina buia, dolorosa, estinta. Gennaro  Musella è stato assassinato dal patto tra cosche reggine e catanesi, ma anche, metaforicamente, ex post, da noi cittadini distratti, pavidi e ignari. Ovviamente da storico e appassionato di cose bagnaresi, Tito rimarca giustamente, a 28 anni di distanza come l'imprenditore sia stato ucciso due volte.
Sarebbe davvero meritorio risarcire simbolicamente e tardivamente la memoria di un uomo innocente che si è speso tanto per una comunità ormai derelitta. Avrebbe senso intitolare un luogo, magari dopo un convegno partecipato o in presenza di una sottoscrizione condivisa, di una riflessione in cui si fa il punto sulla complessa vicenda che ha portato soltanto nel 2008 al riconoscimento dello status di vittima di mafia. Un momento in cui si articola un percorso, si edifica qualcosa di duraturo e significativo. Certo occorrerebbe costruire intorno un ragionamento e analizzare serenamente l'attualità per scoprire senza paraocchi le persistenze in loco di opacità e zone d'ombra, contiguità al malaffare, specie a pochi mesi dalla nuova tornata elettorale. 
Il contesto bagnarese è immunizzato rispetto alla penetrazione di organizzazioni criminali o è pesantemente sotto schiaffo rispetto alla presenza malavitosa? Chiedere è lecito e la domanda sorge spontanea.
Tra i faldoni dell'inchiesta "Meta" portata avanti dalla Procura di Reggio Calabria, è spuntata un'intercettazione tra un avvocato e un imprenditore edile, poi arrestato. Si parla di difficoltà a entrare nel circuito truccato di assegnazione degli appalti, organizzato negli uffici comunali di Bagnara. Sono atti documentati di oggi, non del 1982, anche se in mancanza di concreti riferimenti temporali la magistratura non è riuscita a individuare il periodo in cui si sono svolti tali illeciti. 
Rimanendo nell'ambito della legalità, se  si dà un'occhiata a un altro aspetto, è imprescindibile fare un breve cenno alla questione delle reti derivanti, di cui vi siete occupati ampiamente. "Bagnara Calabra è un caso limite, sebbene
abbondantemente conosciuto e indagato, ma che comunque racconta del Malpaese, delle illegalità che si sviluppano lungo le nostre coste (questo scrive il Rapporto Mare Monstrum 2010 di Legambiente)".
In un sito (www.fishsubsidy.org) si può perfino venire a conoscenza anche delle imbarcazioni che tra il 2005 hanno intascato cospicui finanziameni per la demolizione, modernizzazione e fuoriuscita.
Ecco, sollevando lo sguardo e rovistando in giro per il web, emerge il volto oscuro di Bagnara, che diventa non tanto il posto dell'anima illuminato di rimbalzo, ma un territorio popolato da ciechi, strabici e miopi consapevoli che non vogliono vedere quello che fuori sta diventando palese agli occhi di tanti esuli in contumacia.

Breve sitografia:

mercoledì 1 dicembre 2010

Musella. Per amore di verità. 2


Da Tito Puntillo ricevo e pubblico
Non so quanti a Bagnara avranno il coraggio di giudicare su questi fatti. 
Comunque preciso quanto del resto ho già scrittoI lavori di costruzione del villaggio turistico erano stati previsti in diversi step. 
Il primo step consisteva nello sbancamento del costone antistante Cacilì, peraltro composto da terreno instabile e quindi soggetto a movimenti franosi. Il materiale sbancato, anziché essere riversato in depositi più o meno funzionali, come sta avvenendo con lo sfregio creato dai lavori autostradali nell'ex paradiso terrestre dei contrafforti del Sant'Elia, è stato tutto riciclato o riutilizzato per lavori di costruzioni edili o infrastrutturali. Questa la prima fase ultimata quasi completamente. I lavori poi subirono uno stop in attesa dell'inizio dei lavori per la costruzione del Porto e sarebbero ripresi in sintonia, contando sulla sinergia della logistica, quindi una logistica integrata e potenziata con mezzi e uomini di Bagnara. 
La seconda fase prevedeva la costruzione di "terrazzamenti" con funzione bipolare. 
La terza fase prevedeva la valorizzazione dei terrazzamenti, cioé utili alla costruzione del villaggio turistico che a questo punto sarebbe sorto con al centro un bellissimo Hotel, e sarebbe stato composto da casette di tipo tradizionale mediterraneo, perfettamente armonizzate col territorio e nel contempo efficaci per il compattamento del costone anche perché come quarta e ultima fase, il progretto prevedeva la messa a dimora di un amplissimo sistema arborato e fiorito lungo tutta l'area. 
L'Ingegnere è stato ucciso dopo l'ultimazione della sola prima fase. La base del luogo è adesso un immondo deposito di risulta ove i Bagnaroti (anzi i Bagnaresi) vi lasciano di tutto e sdivacano di tutto anche nel sottostante piccolo ex gioiello del Cacilì, con quel bellissimo incavo naturale oggi deposito di rifiuti a ciel sereno. E questo è il varo scandalo: lo stato di abbandono di quella che dovrebbe essere la vera e bella zona turistica di questa Cittadina. Per quanto attiene la cava Musella della Statale, con l'ingegnere in vita sarebbero proseguiti i lavori di estrazione del materiale utile alle opere edili, fino ad ottenere un amplissimo spiazzo da utilizzare in un secondo momento. L'idea era anche qui grandiosa, tant'è che sotto la statale, l'Ingegnere costruì un vero e proprio cantiere con spogliatoio, docce, sala ristorante, uffici. Cosa ne sarebbe potuto sortire è difficile dirlo adesso, fatto sta che l'Ingegnere non sbagliò mai una mossa imprenditoriale e posso testimoniare che nella sua testa mai albergò il concetto di sfruttamento, ma solo e soltanto quello di valorizzazione. Se così non fosse stato, se di sfruttamento e speculazione si volesse parlare citando l'Ingegnere, ebbene: egli allora e certamente NON SAREBBE STATO AMMAZZATO, ANZI! 
Non credo comunque, caro Giuseppe, che ai Bagnaresi interessi più di tanto questa discussione. I Bagnaresi sono persone che vincono «a giochi fatti» e quindi è perfettamente inutile, come dicono in molti, contare sulle loro coscienze.